Nell’ultima newsletter ci avete chiesto di testare JuliusAI, un chatbot basato sull’intelligenza artificiale e progettato specificamente per lavorare con
i dati. Abbiamo pensato di mettere alla prova le capacità di JuliusAI nell’assisterci in un compito che affrontiamo spesso nel nostro lavoro di progettazione.
Abbiamo caricato un dataset di progetti europei finanziati dal programma Creative Europe, con l’obiettivo di verificare l’utilità di JuliusAI nell’esplorare i partenariati, analizzare i trend e supportare lo sviluppo di idee progettuali legate alla formazione e alle competenze digitali.
COSA ABBIAMO PROVATO A FARE
Per individuare in quali aspetti JuliusAI potesse effettivamente rappresentare una risorsa, abbiamo provato il funzionamento del tool nelle 4 fasi che tipicamente compongono un lavoro con i dati:
caricamento del dataset;
valutazione della sua struttura e completezza dei dati (ed eventuale pulizia);
analisi tramite statistiche descrittive di base;
elaborazione di grafici per comunicare i dati.
Nel corso del lavoro, abbiamo chiesto a JuliusAI di filtrare i dati in base a parole chiave legate alla formazione e alle competenze digitali, e di fornire approfondimenti strategici basati sui risultati dell’analisi.
5 COSE CHE CI SONO PIACIUTE
JuliusAI presenta delle caratteristiche che effettivamente facilitano il lavoro con i dati rispetto ad altri strumenti IA più generalisti. Per esempio:
L’ archivio con tutti i file caricati e facilmente riutilizzabili. (Nel piano gratuito però rimangono in memoria per sole 2 ore);
La presenza di “workflow”, ovvero blocchi di prompt che possono essere riutilizzati e che permettono di risparmiare tempo ma anche di imparare attraverso l’esempio di altri utenti;
La funzionalità “advanced reasoning” che rende espliciti i passaggi in cui l’IA ha spacchettato il task che hai richiesto. (Funzionalità presente solo per utenti paganti)
L’opzione di poter scegliere se lavorare con Python o R;
La possibilità di fornire istruzioni e impostazioni personalizzate, che si può rivelare fondamentale in casi specifici.
Cosa non ci è piaciuto, ed il verdetto finale
Per approfondire i risultati dell'esperimento, ti invitiamo a leggere il pezzo nel nostro Magazine. Buona lettura!
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