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Ciao ,
bentornat* nel nostro Dojo, uno spazio di apprendimento (in formato newsletter) per imparare insieme a capire e usare i dati sul lavoro e nella vita quotidiana. Iniziamo la nostra pratica mensile! 💪 

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L'IA È UNA BOLLA CHE STA PER SCOPPIARE? 

Non è certo un mistero: per le aziende tech è molto difficile guadagnare dall’Intelligenza Artificiale. Infatti, nonostante gli ingenti investimenti di denaro, tempo e risorse, gli effetti dell'IA sembrano straordinari finché non si guarda al bilancio. 


Un incrollabile ottimismo sulle potenzialità di questo strumento, in primis la paventata drastica riduzione dei costi, aveva fatto impennare le quotazioni in borsa delle Big Tech ma, come spesso accade, non è tutto oro quel che ✨luccica ✨. Quest’estate infatti qualcosa è cambiato. 


Dall’inizio di agosto molte aziende tech - comprese le Big come Amazon, Apple, Meta e Microsoft - sono andate incontro a ripetuti cali di quotazione. Molte aziende hanno annunciato grandi licenziamenti (Stability AI ha licenziato il 10% dei suoi dipendenti, Intel il 15%) e altre, tra cui Google, Amazon e Nvidia, hanno riportato risultati deludenti rispetto alle aspettative. Nel frattempo, le grandi banche e società di investimento, che finora avevano sostenuto e incoraggiato gli investimenti nell’ambito dell’AI, hanno iniziato a pubblicare report e analisi che mettono in discussione la profittabilità di questa tecnologia. 


Non c’è ancora un consenso unanime sull'ipotesi che l’AI possa considerarsi una bolla, molti riconoscono che è ancora presto per azzardare paragoni con il famoso caso del dot com della fine degli anni ‘90. Eppure inizia a circolare una certa preoccupazione. 


Le ragioni dietro alla scarsa sostenibilità economica dell'IA sono diverse: 

  • Le (poche) regolamentazioni. Seppur ancora insufficienti, è possibile che le crescenti regolamentazioni da parte di governi e istituzioni rendano più complicata l’applicazione di sistemi AI. 

  • La sostenibilità ambientale. I data center necessari per mantenere attivi i sistemi di intelligenza artificiale sono in netto contrasto con tutte le indicazioni in materia sostenibilità ambientale. 

  •  Il copyright. Per addestrare i Large Language Models sono necessari milioni e milioni di contenuti, ad oggi tantissime e tantissimi creators non sono adeguatamente tutelati. L' uso legalmente normato dei contenuti online è sicuramente la sfida più grande che le aziende tech si troveranno presto ad affrontare. 


Considerati i molti limiti che questa tecnologia sta iniziando a mostrare, è probabile, se non addirittura auspicabile, che si ridimensionino le aspettative di chi sogna l'automazione totale.


Insomma, se nel 2022 Sam Altman, CEO di OpenAI dichiarava che l’AI avrebbe sostituito tantissime figure professionali, dai medici agli insegnanti in favore di "professionisti artificiali", è chiaro oggi che si trattava di una sua allucinazione. 


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E per questo numero è tutto!

A presto ,


il Team di Dataninja

Dataninja

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