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Ciao ,
questa è Aperture alla riparazione, la newsletter n. 9 di Open the Box, e noi siamo Nicola Bruno e Federica Arenare.

Questa è l'ultima edizione di Aperture prima della pausa estiva 😎 chissà che ci serva riparare un ombrellone o una tenda da campeggio... 🧐

Ecco cosa troverai in questo numero di Aperture:

  1. Cosa abbiamo nella scatola
  2. Navigando nel web questo mese
  3. I racconti dalle nostre bolle

1. Cosa abbiamo nella scatola
Durante questi mesi abbiamo fatto delle mini interviste a docenti che hanno partecipato alle prime edizioni di Open the Box. È stata un'ottima occasione di confronto e valutazione delle diverse modalità di applicazione del percorso.

Uno dei modi per portare in classe Open the Box, infatti, è quello di proporlo come  Percorso per le Competenze Trasversali e l'Orientamento (PCTO). La docente Maria Piantoni dell'IIS Einaudi di Chiari (BS) ci ha raccontato la sua esperienza come tutor del progetto:

👉 Se anche tu vuoi attivare un progetto di PCTO con Open the Box o iniziare questo percorso di formazione,
invia subito la tua candidatura!

👉 Se invece pensi di conoscere docenti, educatori, educatrici o persone che si occupano di didattica, formazione e informazione inoltra questa mail e permetti loro di unirsi alla Community di Open the Box!

👉 N.B: se già fai parte del percorso di Open the Box o hai frequentato le prime edizioni, non serve inviare di nuovo la candidatura: continuerai ad avere accesso ai contenuti della piattaforma e potrai anche iscriverti ai workshop e alle lezioni che verranno rilasciate il prossimo anno!
2. Navigando nel web questo mese
Queste mese partiremo da una notizia che potrebbe farti alzare un sopracciglio 🧐

Sì, perché è giunta anche sui nostri schermi la notizia che il Presidente USA Joe Biden è in procinto di firmare un ordine esecutivo diretto alle azioni dell'azienda John Deere. Di cosa si occupa questa azienda? È la produttrice dei celebri trattori verdi americani, e di attrezzatura agricola in generale.
Bene, perché parlare di trattori? E perché il presidente degli Stati Uniti se ne sta occupando con tanto di stampa al seguito?

Bisogna partire da qualche decennio fa, con l'avanzare della tecnologia digitale, che ha permesso innovazione e sviluppo in tutti i settori. Quello agricolo ha sviluppato nel corso del tempo una totale dipendenza nei confronti delle case produttrici degli oggetti tecnologici, dai trattori alle falciatrici.

Se hai avuto la fortuna di frequentare uno zio, un nonno o un conoscente con un campo o un'attività agricola, ricorderai le sue mani sporche di benzina e grasso, oltre che i suoi vestiti pieni di erba e piante varie. "Sporcarsi le mani" ha sempre voluto dire non soltanto lavorare la terra, ma anche aggiustare da sé i propri strumenti del mestiere, che si conoscevano come le proprie mani, appunto.

Cosa è successo, quindi? John Deere, che gestisce quello che è ormai un monopolio nel mercato agricolo americano, vende da decenni trattori la cui riparazione è legata ad un’interfaccia digitale funzionante solo attraverso il pagamento di un abbonamento di assistenza o di un tecnico specializzato. L'azienda custodisce insomma le “password” necessarie a sbloccare l’interfaccia e rimetterla in funzionamento.

I legittimi proprietari di questi oggetti tecnologici non sono quindi in grado di ripararli da soli, se non attraverso la casa produttrice. Non so te, ma quando ho letto questo articolo ho staccato gli occhi dallo schermo e ho guardato il computer con il quale lo stavo leggendo, e con il quale lavoro. Sarei mai in grado di ripararlo? So come funziona l'hardware (ossia l'insieme di elementi fisici che lo compongono)?

La notizia a proposito dei trattori è quindi che Biden sembra voler rompere il rapporto di co-dipendenza tra gli agricoltori e la casa di produzione John Deere, garantendo quello che viene definito "diritto alla riparazione". Sarebbe la prima volta che un presidente prende in carico il diritto dei consumatori di riparare le proprie cose.

Questo stesso diritto andrebbe garantito in tutti i settori, per tutti gli oggetti tecnologici. Questo per evitare che si renda attuale la distinzione che il filosofo americano John Zerzan fa tra strumenti e dispositivi tecnologici. Intendendo con i primi quelli che rimangono  sotto il controllo di chi li usa (come una penna, ad esempio), mentre i secondi "conducono chi li usa sotto il controllo di chi li produce".

Questo stesso diritto che dovrebbe permetterci di conoscere gli oggetti che usiamo quotidianamente. Per riparare un oggetto, infatti, è necessario conoscerlo, e conoscerlo significa avere potere su di esso.  

3. I racconti dalle nostre bolle
A proposito di conoscere gli strumenti
Guido Scorza, componente del Collegio del Garante per la protezione dati nazionali, ha condiviso un video di appena 2 minuti per spiegare l'importanza dei QR code associati al Green Pass. Lo puoi vedere qui
La doppia faccia delle AI
L'artista Dries Depoorter ha messo in atto in Belgio un software di riconoscimento facciale che permette di individuare i politici che stanno troppo tempo al telefono durante le riunioni. Il bot funziona seguendo le dirette streaming su YouTube del governo e condividendo le immagni delle persone al telefono con un rimprovero "Per favore, rimani concentrato". Qui il thread con cui l'ha lanciato
Sempre a proposito di conoscenza e potere...
Un gruppo di 17 ricercatori da varie università nel mondo ha da poco pubblicato un articolo per mettere in luce la necessità e l'urgenza di studiare approfonditamente i modi in cui i social media e le attuali tecnologie di telecomunicazione condizionano le interazioni tra le persone e i comportamenti collettivi. Trovi qui un articolo del Post
I progetti didattici che ci piacciono
Un viaggio in quattro decenni dell'opera di Calvino: titoli, date, tematiche diventano visualizzazioni da scoprire seguendo tre percorsi e orientandosi con una bussola. Dopo averla usata sogniamo che tutti i compiti per le vacanze siano così! Atlante Calvino

Chi controlla i controllori
È il solito problema, anche quando si parla di questioni delicate come la circolazione di contenuti pedopornografici. L'UE vuole permettere alle piattaforme il controllo diretto delle chat per prevenire, ma esperti e attivisti sono contrari a deroghe sul diritto alla privacy. Qui l'articolo di Wired
Ricorda che Aperture vuole essere uno spazio di condivisione per uscire dalle bolle dei social network, per creare reti e permettere incontri tra persone che distano qualche grado di separazione in più del solito.
Partecipa anche tu condividendo un contributo! Come?


Ed è tutto per questo numero,
ci rivediamo a settembre
,

Nicola e Federica

 
 
 
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