Share
C'è un mondo di informazione online,
basta sapere dove trovarla
Ciao,
 
Questa è Aperture, la newsletter di Open the Box che sente il profumo delle feste, e noi siamo Nicola Bruno e Federica Arenare.

Siamo solo all'inizio di questo nuovo anno e già nel mondo sono successe parecchie cose. Abbiamo già avuto dimostrazione di quanto relazioni e conversazioni online abbiano conseguenze fattuali e concrete.

Ecco cosa troverai in Aperture questo mese:

  1. Cosa abbiamo nella scatola
  2. Navigando nel web questo mese
  3. Bonus Game
  4. I racconti dalla tua bolla
  5. La parola del mese

1. Cosa abbiamo nella scatola

Le lezioni sono ricominciate, le sperimentazioni del percorso di Open the Box hanno già ripreso.

I workshop della prima edizione stanno volgendo al termine, ci sarà una breve pausa nelle prossime settimane, durante le quali raccoglieremo le candidature per la seconda edizione.
Inizieremo ad implementare gli aggiornamenti strutturali e contenutistici grazie ai feedback e ai consigli raccolti con la Community.



Ti ricordiamo che fino al 21 gennaio 2021 sono APERTE LE CANDIDATURE per la Seconda Edizione!

Quindi, se conosci docenti o persone che si occupano di ragazze e ragazzi delle secondarie di secondo grado (dai 14 ai 18 anni) condividi con loro questa newsletter. Se invece sei tu a corrispondere ai criteri di selezione, procedi subito con la candidatura!Si parte già ad inizio febbraio per concludere i workshop entro la fine del mese, così da dare a tutti/e la possibilità di programmare le lezioni già a partire da marzo.

*Per tutte e tutti coloro che hanno partecipato alla prima edizione e fanno già parte della Community: i nuovi workshop, le video-call e gli accessi alla piattaforma continueranno ad essere aperti e disponibili, così come anche il supporto di noi tutor, per poter continuare a portare a scuola le lezioni di Open the Box.

 
 
2. Navigando nel web questo mese
Nel numero di Aperture di novembre ci eravamo occupati di come i social stavano affrontando il problema dell'infodemia, associando delle etichette ai post con keyword e riferimenti al Covid-19.

Nell'ultima settimana, come forse avrete letto, il dibattito sulle piattaforme dei principali social network si è concentrato sulla scelta di rimuovere i profili del Presidente statunitense Trump, a seguito degli eventi di Capitol Hill.

Prima Twitter, che ha permanentemente rimosso il suo account da 88milioni di follower, anche per via della petizione sottoscritta da centinaia di dipendenti della piattaforma, e poi Facebook, che ha sospeso il suo profilo almeno fino al passaggio di consegna a Biden (20 gennaio). In questi giorni sono state prese delle restrizioni anche da YouTube, Tik Tok, Snapchat e Twitch, per limitare "il rischio di ulteriore incitamento alla violenza".
Due pagine del New York Times con l'elenco di persone, luoghi e cose che sono stati insultati da Trump via Twitter durante la campagna elettorale del 2016.
Hanno fatto bene?

Il fenomeno è molto complesso, tira in causa temi delicati e oggetto di dibattito da molto tempo:

- Si deve senz'altro prendere in considerazione la tutela della libertà di espressione. Un'azione mirata come questa può essere vista come un pericoloso precedente di censura nei confronti di un personaggio pubblico e rappresentante politico;

- Come sottolineano in questi giorni diversi giuristi e come ha riportato da Francesca Bria su Domani, la regolamentazione delle piattaforme e dei contenuti che vengono condivisi in questi spazi non può essere definita dalle stesse, ma deve essere sottoposta alla legislatura di governi e magistrature;

- fenomeni come l'incitamento all'odio e alla violenza, la diffusione di contenuti disinformativi o polarizzanti, sono esempi di ciò che l'Europa vuole combattere, attraverso regolamentazioni come il Digital Service Act e il Digital Market Act, condivise nelle scorse settimane. L'obiettivo di queste azioni è quello di responsabilizzare le piattaforme, evitare l'autoregolamentazione a favore della trasparenza degli algoritmi e del controllo dei dati. Può essere una strada per diminuire il potere e l'impatto che attualmente queste grosse aziende hanno su democrazia, economia e stabilità sociale.
3. Bonus Game
GO VIRAL! è un gioco online, in inglese, che abbiamo trovato grazie alla newsletter di uno dei docenti della Community di Open the Box, Prima ora, scienze di Claudio Dutto.

Il progetto è realizzato da un team interdisciplinare composto da accademici dell'Università di Cambridge (UK), giornalisti ed esperti di media. La loro idea è che per combattere la disinformazione è necessario capire come funziona, facendone esperienza.
In questo micro gioco di ruolo si è quindi catapultati nei panni di chi produce disinformazione, hate speech e contenuti virali. Step dopo step si scoprono le principali strategie utilizzate per diventare "superspreaders" di disinformazione sul Covid-19.

Si tratta di un gioco online pensato per ragazze e ragazzi a partire dai 15 anni, valutato dal PEGI (Pan European Game Information). I dati dei singoli giocatori non vengono raccolti e i riferimenti a fatti ed eventi, benché ispirati alla realtà, sono interamente finzionali. Può essere quindi condiviso con studentesse e studenti in tutta sicurezza.
4. I racconti dalla tua bolla
Se ci segui sui social avrai visto che abbiamo da poco condiviso un nuovo contributo sul nostro sito.

Durante uno dei primi workshop di introduzione alle fonti era infatti tornata alla mente di Stefania Mandolini, docente dell'ITT Allievi Sangallo di Terni, una ricerca compiuta tempo fa con la figlia notando strane attribuzioni di testi e poesie al poeta cileno Pablo Neruda.

Ne è nato un prezioso contributo, una ricerca approfondita e ricca di spunti di riflessione, che abbiamo deciso insieme di condividere  appunto su openthebox.io, la potete leggere qui.

Ricorda che questa newsletter vuole essere uno spazio di condivisione per abbattere le pareti delle bolle in cui siamo chiuse e chiusi sui social, per creare reti e permettere incontri tra persone che distano qualche grado di separazione in più del solito.

Partecipa anche tu condividendo un contributo!
Come? Inizia rispondendoci a questa newsletter!

Scrivici e raccontaci, ad esempio:

  • Esperienze interessanti fatte in classe
  • Esempi di disinformazione in cui ti sei imbattuto/a
  • Approfondimenti o articoli che hai particolarmente apprezzato

Ti risponderemo appena possibile e decideremo insieme se includere la tua esperienza nel prossimo numero di Aperture!
 
5. La parola del mese
Il lavoro di ricerca di Stefania Mandolini è un caso esemplare dell'applicazione del metodo TAG, quindi quale migliore occasione per condividere le social card di questo utile strumento di ricerca, per poterle scaricare, stampare o raccogliere per creare un glossario delle parole del web.


Ed è tutto per questo numero!

A presto
,

Nicola e Federica

 
 
 
Copyright © 2021 Dataninja, All rights reserved.

Ricevi questa email perché hai un'iscrizione attiva a Open the Box.


Sede legale:
Dataninja srl
Piazza Carlo Caneva, 5
20154 Milano MI
Italy


Clicca qui per cancellarti



Email Marketing by ActiveCampaign