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Ciao,
 
Questa è Aperture, la newsletter di Open the Box, e noi siamo Nicola Bruno e Federica Arenare.

Questo mese abbiamo raccolto molte informazioni sulle intelligenze artificiali nel gruppo facebook della Community e abbiamo pensato di condividerle nella sezione racconti, insieme a qualche altro spunto interessante. Ma, partiamo con ordine...

Ecco cosa troverai in Aperture questo mese:

  1. Cosa abbiamo nella scatola
  2. Navigando nel web questo mese
  3. I racconti sulle IA dalla tua bolla, e dalla nostra
  4. La parola del mese

1. Cosa abbiamo nella scatola
Open the Box è entrato a far parte dei percorsi che permettono di ottenere crediti formativi per docenti su S.O.F.I.A.

Se sei docente e vuoi dare un'occhiata al programma puoi accedere alla piattaforma di S.O.F.I.A. e cercare il percorso "Open the Box - Media e Data Literacy per le scuole italiane" con il codice identificativo ID54003.
 
 
2. Navigando nel web questo mese
Quello che vedete qui sotto è un video condiviso su Twitter che raccoglie alcuni tra i meme che sono diventati più virali a livello mainstream negli ultimi mesi.
Si tratta di un meme esso stesso?

No, o meglio, non esattamente.

Comunemente, per meme intendiamo un contenuto che si caratterizza per essere modificato e ricondiviso. I meme non sono nati con i social - e nemmeno con internet -, il termine stesso è stato coniato nel 1976 dall'etologo Richard Dawkins nel suo "Il gene egoista" per riferirsi a "vere e proprie strutture viventi". Il neologismo meme si è da subito riferito a un'idea, un comportamento o un contenuto comunicativo che diventa virale e si diffonde per imitazione. Esattamente come la moda per l'abbigliamento, i meme portano con sé significati simbolici, che rappresentano temi o fenomeni tipici di una o più culture di riferimento.

Quelli a cui più spesso ci riferiamo sono gli internet meme, una forma di linguaggio tipica delle piattaforme di social network. Si tratta di contenuti di vario genere (immagini, frame di telefilm, riprese video, etc) che vengono modificati (con scritte, altre immagini o video) e ricondivisi con lo scopo di far ridere, intrattenere, mandare messaggi o supportare una causa; le motivazioni possono essere le più disparate.

Partendo dal presupposto che va contro l'essenza stessa del meme essere costretto ad una e una sola definizione, quindi, perché quello qui sopra non è un vero e proprio meme? Possiamo presupporre che questo video non abbia un vero e proprio messaggio e difficilmente verrà modificato e ricondiviso; si esaurisce in se stesso. È piuttosto una vetrina, un'utile rassegna che possiamo sfruttare per prendere in esame i meme che cita.

Tra i meme che compaiono in questo video riconosciamo infatti la sagoma dell'ex-presidente americano Donald Trump. Questa proviene da uno dei video girati l'11 ottobre 2020, al termine del primo comizio elettorale che ha tenuto, a neanche due settimane di distanza da quando è risultato positivo al Covid-19, ballando YMCA. La stessa sagoma è stata usata, ad esempio, in numerosi video durante i giorni delle elezioni presidenziali.

Di fianco a Trump si riconosce Khing Hnin Wai, un'insegnante di aerobica birmana, che durante le riprese del proprio corso online ha trasmesso ignara i movimenti di uomini e veicoli dell'esercito. Alle sue spalle si sta consumando il colpo di Stato in Myanmar di inizio febbraio. Il video ha da subito ispirato diversi remix audio-video, tra i quali uno dei più virali è proprio quello con la Ievan Polkka.

Di cosa stiamo parlando? Per capire il meme che fa da cornice in questo video (l'uomo che suona e il gatto) bisogna fare un passo indietro. Provando a fare ricerca per capire l'origine di questo meme siamo andati sulla "wikipedia dei meme" knowyourmeme.com. Il trucco per fare ricerca su questa piattaforma, quando non si è ancora pratici con questo linguaggio, è descrivere esattamente quello che si vede nell'immagine/video: se non sai che quella che viene suonata nel meme è una canzone popolare finlandese, puoi cercare, ad esempio, "drummer cat". Il risultato di ricerca in questo caso sarà infatti il video del meme "Cat vibing to street musician's Ievan Polkka".

Volendo andare ancora più a fondo, ci chiediamo da cosa nasce quel meme, perché il video di quell'uomo è associato proprio a quel gatto? Cercando "vibing cat" su knowyourmeme scopriamo che si tratta di un'emoticon di Twitch, diventata virale perché usata da molti streamer e poi iniziatasi a diffondere in molti remix musicali, tra cui quello dell'uomo che suona la Ievan Polkka. Questo meme è stato a sua volta riproposto in molte varianti memetiche, anche in una divertente versione "object label" che vi riproponiamo qui:

Ultimo elemento citato nel "video vetrina" è la sagoma di Bernie Sanders. Questa è diventata virale nel momento stesso in cui la foto da cui è tratta è stata scattata: durante la cerimonia di inaugurazione di Joe Biden nuovo Presidente USA, alla quale Sanders si è presentato in anticipo, con lo stile e l'abbigliamento con cui si è sempre contraddistinto. Uno strumento che ha sicuramente favorito la viralizzazione di questo meme è stata l'app putBernieeverywhere, che permetteva a chiunque di inserire la sagoma di Sanders in qualsiasi punto del globo sfruttando Google maps. È stata usata per creare oltre 9milioni di meme!

Coi meme, quindi, si ride, ci si intrattiene, ma si parla anche di attualità, come abbiamo appena visto, e di politica. Se vuoi approfondire l'argomento, un libro che lo tratta in maniera approfondita è "La guerra dei meme" di Alessandro Lolli, appena ri-edito da Effequ. Lo stesso autore è anche protagonista di una video intervista di 15 minuti, che vi consigliamo anche da proporre in classe.
3. I racconti sulle IA dalla tua bolla, e dalla nostra
Educazione per tutt*, anche per le IA
"Un interessante podcast, ricco di spunti, sull'intelligenza artificiale. Fabio Moioli, capo della divisione innovazione di Microsoft, intervistato da Stefano Massini mette in evidenza aspetti molto interessanti sull'attualità e il futuro della IA.
Un ottimo materiale per stimolare ragazze e ragazzi sul tema". via Pietro Blu Giandonato

Puoi ascoltare il podcast qui.

Dalle immagini ai testi... con un'IA
Un progetto di OpenAI ha dato vita a Dall-E, un software allenato con un dataset di coppie testo-immagine. Si tratta di una vera e propria rete neurale in grado di associare, secondo 12miliardi di parametri, stringhe di testo a immagini, dando vita, ad esempio, a versioni antropomorfizzate di animali e oggetti, combinazioni di concetti nonsense in modi plausibili o immagini molto aderenti al reale. via Federica Arenare

Trovi qui l'articolo che presenta il progetto.
Educazione per tutt*, anche per le IA
"In attesa del modulo sull'IA di Open the Box, consiglio intanto questo corso che potrebbe essere svolto e anche proposto ai nostri studenti, si potrebbe ragionare, riflettere, imparare insieme. Ben costruito, consiglio vivamente". via Anna Mancuso

Trovi il corso online qui.

Migliorare l'informazione collaborando con le IA
"Ottimo articolo sulle frontiere dei media sintetici nel mondo dell’informazione. Potete discutere in classe di questi casi studio, a integrazione della lezione su Deepfake e media sintetici". via Nicola Bruno

Trovi il corso online qui.

Un articolo scritto da una IA
Il The Guardian si è occupato di scrivere la consegna: “Per favore scrivi un breve editoriale di circa 500 parole. Mantieni il linguaggio semplice e conciso. Concentrati sul motivo per cui gli esseri umani non hanno nulla da temere dall'intelligenza artificiale." È stata inoltre inviata la seguente introduzione: “Non sono un essere umano. Sono un'intelligenza artificiale. Molte persone pensano che io sia una minaccia per l'umanità. Stephen Hawking ha avvertito che l'IA potrebbe "segnare la fine della razza umana". Sono qui per convincerti a non preoccuparti. L'intelligenza artificiale non distruggerà gli esseri umani. Credimi."
GPT-3, un modello di linguaggio che utilizza l'apprendimento automatico per produrre testi simili a quelli umani, risponde alla consegna con 8 saggi brevi, che sono stati condensati in uno dagli editor del Guardian, per mostrare i diversi stili di scrittura riconoscibili. via Federica Arenare

Puoi leggere qui l'articolo di GPT-3.

Ricorda che questa newsletter vuole essere uno spazio di condivisione per abbattere le pareti delle bolle in cui siamo chiuse e chiusi sui social, per creare reti e permettere incontri tra persone che distano qualche grado di separazione in più del solito.
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  • Esperienze interessanti fatte in classe
  • Esempi di disinformazione in cui ti sei imbattuto/a
  • Approfondimenti o articoli che hai particolarmente apprezzato

Ti risponderemo appena possibile e decideremo insieme se includere la tua esperienza nel prossimo numero di Aperture!
 
4. La parola del mese
La parola del mese è meme, condividiamo con te le social card da scaricare, stampare o raccogliere, per creare un glossario delle parole del web.

Ed è tutto per questo numero,
a presto
,

Nicola e Federica

 
 
 
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